Amministrazione Trasparente
I dati personali pubblicati sono "riutilizzabili solo alle condizioni previste dalla normativa vigente sul riuso dei dati pubblici (direttiva comunitaria 2003/98/CE e d.lgs 36/2006 di recepimento della stessa), in termini compatibili con gli scopi originari del trattamento ai sensi dell’art. 5, par. 1, lettera b), del RGPD, e delle altre disposizioni rilevanti in materia"
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con circolare n. 3 del 14/1/2015, prot. n. 2565, ha fornito alle amministrazioni centrali dello Stato indicazioni sulle modalità di pubblicazione degli indicatori di tempestività dei pagamenti, secondo quanto previsto dal Decreto del Consiglio dei Ministri del 22 settembre 2014.
La circolare e il D.P.C.M. danno attuazione della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, stabiliti dal decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013. Il decreto legge n. 66 del 24 aprile 2014, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014 n. 49, rafforza tali principi, anche tramite la chiara indicazione dell’adozione di formati aperti. A tal scopo, sono stati pubblicati in file excel, i dati utilizzati per il calcolo dell’indicatore di tempestività dei pagamenti. Il Dpcm sopra citato specifica, agli articoli 9 e 10, lo schema tipo e le modalità di pubblicazione dell’indicatore.
L’indicatore misurato in termini di ritardo medio di pagamento, ponderato in base all’importo delle fatture, attribuisce pertanto un peso maggiore ai casi in cui sono pagate in ritardo le fatture che prevedono il pagamento di somme più elevate.
Il Dpcm 22 settembre 2014 (artt. 9/10) specifica come calcolare l’indicatore di tempestività dei pagamenti definito in termini di ritardo medio di pagamento ponderato in base all’importo delle fatture, per cui il calcolo dello stesso va eseguito inserendo:
Al NUMERATORE: la somma dell’importo di ciascuna fattura pagata nel periodo di riferimento moltiplicato per i giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza della fattura stessa e la data di pagamento ai fornitori (mettere un valore negativo nel caso in cui il pagamento avvenga in anticipo sulla data di scadenza della fattura);
al DENOMINATORE: la somma degli importi di tutte le fatture pagate nel periodo di riferimento.
Il risultato di tale operazione indicherà il ritardo medio dei pagamenti rispetto alla scadenza delle relative fatture (espresso in giorni). L’indice sarà un numero negativo in caso di pagamenti avvenuti mediamente in anticipo rispetto alla data di scadenza delle fatture e positivo in caso contrario. Ovviamente, essendo una media ponderata, nella determinazione dell’indicatore di tempestività dei pagamenti avranno maggior peso le fatture di importo più elevato.
L’indicatore deve essere calcolato su base trimestrale e deve essere pubblicato in formato tabellare aperto che consenta l’esportazione, il trattamento e il riutilizzo.
L’indicatore trimestrale dovrà essere pubblicato entro il trentesimo giorno dalla conclusione di ogni trimestre e quello annuale entro il 31 gennaio dell’anno successivo.
Documenti

Protocollo 5200/2025 del 01/04/2025
Indice di tempestività dei pagamenti I trimestre 2025
- 02/04/2025
- Indicatore di tempestività dei pagamenti

Protocollo 10626/2024 del 03/07/2024
Indice di tempestività dei pagamenti - secondo trimestre 2024
- 03/07/2024
- Indicatore di tempestività dei pagamenti

Protocollo 8675/2024 del 31/05/2024
Indice di tempestività Annuale_A.F. 2023
- 31/05/2024
- Indicatore di tempestività dei pagamenti

Protocollo 8674/2024 del 31/05/2024
Indice di tempestività IV Trimestre - A.F. 2023
- 31/05/2024
- Indicatore di tempestività dei pagamenti